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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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Non sono soggette a presentazione di SCIA, ma a semplice comunicazione alla ATS e per conoscenza alla Regione, le seguenti fattispecie: - variazione del legale rappresentante del soggetto gestore: alla comunicazione si devono allegare l'atto di nomina e l'autocertificazione del possesso dei requisiti soggettivi del nuovo legale rappresentante (utilizzando la modulistica regionale); - trasformazione giuridica del soggetto gestore che non si sostanzi nel subentro di un nuovo soggetto gestore: alla comunicazione si allega la documentazione relativa alla trasformazione avvenuta; - modifiche nell'articolazione degli spazi che non comportino il mutare delle condizioni previste dal regolamento d'igiene o di sicurezza dei locali e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Le suddette comunicazioni sono trasmesse alla ATS con gli elaborati grafici aggiornati e l'indicazione dettagliata e motivata delle variazioni eseguite
Non sono obbligate a presentare la SCIA, ma devono solo comunicare alla ATS (e informare per conoscenza la Regione), le seguenti situazioni: - variazione del legale rappresentante del soggetto che gestisce società: alla comunicazione si devono allegare l'atto di nomina e l'autocertificazione del possesso dei requisiti del nuovo legale rappresentante (utilizzando la modulistica regionale); - trasformazione giuridica del soggetto che gestisce società che non diventi il subentrare di un nuovo soggetto che gestisce società: alla comunicazione si allega la documentazione relativa alla trasformazione avvenuta; - modifiche nell'organizzazione degli spazi che non comportino il mutare delle condizioni previste dal regolamento d'igiene o di sicurezza dei locali oppure interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Queste comunicazioni sono trasmesse alla ATS con gli elaborati grafici aggiornati e l'indicazione precisa e motivata delle variazioni eseguite
Per queste modifiche non è necessitano presentare una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), ma basta una comunicazione alla ATS (agenzia di tutela della salute) e per conoscenza alla Regione: - variazione del legale rappresentante del gestore: alla comunicazione si devono allegare l'atto di nomina e l'autocertificazione del possesso dei requisiti del nuovo legale rappresentante (utilizzando la modulistica regionale); - trasformazione giuridica del gestore che non comporta un nuovo soggetto gestore: alla comunicazione si allega la documentazione relativa alla trasformazione avvenuta; - modifiche negli spazi che non fanno mutare le condizioni previste dal regolamento d'igiene o di sicurezza dei locali e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Queste comunicazioni sono inviate alla ATS (agenzia di tutela della salute) con le piantine aggiornate e l'indicazione dettagliata e motivata delle variazioni eseguite
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il legale rappresentante del soggetto gestore (o il procuratore speciale) presenta la SCIA, utilizzando la modulistica regionale, alla ATS competente per territorio, per conoscenza al comune di ubicazione dell'unità d'offerta e alla Regione, mediante presentazione diretta, invio postale con raccomandata con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata (PEC). Unicamente per la ATS, alla SCIA devono essere allegati autocertificazioni, attestazioni ed elaborati tecnici atti a comprovare la sussistenza dei requisiti minimi stabiliti dal D.P.R. 14 gennaio 1997, dal presente provvedimento e dalla normativa regionale vigente in relazione alle singole tipologie di unità d'offerta.
Il legale rappresentante del soggetto che gestisce la società (o il procuratore speciale) utilizza la modulistica regionale per presentare la SCIA alla ATS competente per territorio e mette in copia il comune in cui si trova l'unità d'offerta. Presenta il modulo alla Regione o di persona o per posta con raccomandata con avviso di ricevimento, o per posta elettronica certificata (PEC). Nell'inviare alla ATS chi gestisce la società deve allegare alla SCIA autocertificazioni, attestazioni ed elaborati tecnici che dimostrano che il gestore ha i requisiti minimi stabiliti dal D.P.R. 14 gennaio 1997, dal provvedimento che sta leggendo e dalle leggi regionali per le singole tipologie di unità d'offerta.
Il legale rappresentante del gestore (o il procuratore speciale) presenta la SCIA, nella modulistica regionale. La invia alla ATS che si occupe del territorio specifico, e la invia per conoscenza al comune dove si trova l'unità d'offerta e alla Regione. Può inviare la SCIA a mano, con invio postale con raccomandata con avviso di ricevimento, oppure per posta elettronica certificata (PEC). Alla SCIA devono essere allegati autocertificazioni, attestazioni ed elaborati tecnici che mostrano la presenza dei requisiti minimi stabiliti dal D.P.R. 14 gennaio 1997, dal presente provvedimento e dalla normativa regionale vigente in relazione alle singole tipologie di unità d'offerta.
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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La SCIA riguarda una sola unità d'offerta sociosanitaria. In caso di segnalazione da parte dello stesso soggetto gestore per una pluralità di strutture, è necessaria la presentazione di una SCIA separata per ciascuna di esse.
La SCIA riguarda una sola unità d'offerta sociosanitaria. In caso di segnalazione da parte dello stesso soggetto che gestisce società per molte strutture, è necessaria la presentazione di una SCIA separata per ciascuna di esse.
La SCIA (Segnalazione certifica di inizio attività) riguarda una sola unità d'offerta sociosanitaria. Se il gestore segnala la presenza di più strutture, si deve presentare una SCIA separata per ogni struttura.
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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Dalla data di presentazione della SCIA, cioè di effettiva ricezione della stessa da parte della ATS, il soggetto è abilitato a porre in esercizio la relativa unità d'offerta e assume la responsabilità diretta della relativa gestione.
Dalla data in cui viene presentata la SCIA e la ATS riceve la SCIA, il soggetto può aprire l'unità d'offerta e assumere la responsabilità diretta della gestione di essa.
Da quando la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) viene effettivamente ricevuta della ATS (agenzia di tutela della salute), il soggettopuò iniziare la attività proposta e ha la responsabilità diretta sulla gestione.
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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La presentazione della SCIA presuppone il possesso di tutti i requisiti minimi stabiliti dalle disposizioni vigenti per l'esercizio dell'unità d'offerta. Lo standard di personale deve essere assicurato in relazione alla progressiva presa in carico di utenti.
La presentazione della SCIA si può fare se si possiedono tutti i requisiti minimi stabiliti dalle leggi per l'esercizio dell'unità d'offerta. La qualità di personale deve essere assicurata via via che vengono presi utenti.
Si presenta la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) se si hanno tutti i requisiti minimi stabiliti dalle leggi per svolgere l'attività. La presenza del personale adeguato deve essere assicurato prima dell'arrivo degli utenti.
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La ATS non può subordinare in alcun modo l'inizio dell'effettivo esercizio dell'unità di offerta alla preventiva positiva verifica di sussistenza dei requisiti dichiarati e attestati nella SCIA.
La ATS non può far aspettare l'inizio dell'effettivo esercizio dell'unità di offerta al fatto di verificare che ci siano i requisiti dichiarati e attestati nella SCIA.
La ATS (agenzia di tutela della salute) non può attendere di controllare i requisiti dichiarati e attestati nella SCIA, prima dell'inizio dell'attività.
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Il soggetto gestore, ai fini del mantenimento dell'abilitazione all'esercizio, è tenuto ad assolvere al debito informativo previsto per la specifica unità d'offerta.
Il soggetto gestore per mantenere l'abilitazione all'esercizio deve svolgere il debito informativo previsto per ogni unità d'offerta.
Il gestore, per il mantenimento dell'abilitazione all'esercizio, è tenuto a rispettare il debito informativo previsto per la specifica unità d'offerta.
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Il soggetto gestore è tenuto inoltre a garantire alla ATS, nell'ambito dell'esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo: l'accesso a tutti i locali della struttura; l'accesso alla documentazione rilevante ai fini dell'esercizio dell'unità di offerta; la possibilità di intraprendere ogni ulteriore esame finalizzato a verificare l'allineamento della gestione reale a quanto dichiarato nei diversi documenti prodotti; la facoltà di assumere informazioni dirette dal personale, dagli ospiti e dai loro familiari.
Il soggetto gestore deve assicurare alla ATS mentre svolge funzioni di vigilanza e di controllo: a) l'accesso a tutti i locali della struttura; b) l'accesso alla documentazione importante per esercitare l'unità di offerta; c) la possibilità di intraprendere ogni altro esame per verificare l'allineamento della gestione reale a quanto dichiarato nei diversi documenti prodotti; d) la facoltà di assumere informazioni dirette dal personale, dagli ospiti e dai loro familiari.
Per garantire la vigilanza e il controllo, il gestore deve garantire alla ATS (agenzia di tutela della salute) l'accesso a tutti i locali della struttura; l'accesso alla documentazione rilevante per i servizi offerti; la possibilità di analizzare e confrontare i servizi offerti con l'impegno; la facoltà di assumere informazioni dirette dal personale, dagli ospiti e dai loro familiari.
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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In caso di SCIA incompleta, mancante cioè di elementi essenziali (come ad esempio: la sottoscrizione da parte del legale rappresentante, i dati o la documentazione allegata previsti nella modulistica regionale, la possibilità di identificare la tipologia di unità d'offerta a cui la SCIA si riferisce), la ATS, senza attendere la decorrenza dei termini previsti per le verifiche comunica al soggetto gestore l'irricevibilità o l'inammissibilità o l'improcedibilità della SCIA, ai sensi della legge n. 241/1990. Il gestore ha in tal caso la facoltà di presentare una nuova SCIA.
In caso di SCIA incompleta, in cui non ci sono gli elementi essenziali (come ad esempio: la firma da parte del legale rappresentante, i dati o la documentazione allegata previsti nella modulistica regionale, la possibilità di identificare la tipologia di unità d'offerta a cui la SCIA si riferisce), la ATS senza aspettare che scadano i tempi previsti per le verifiche, comunica al soggetto gestore che la SCIA non è fatta bene e quindi non può essere ricevuta, o che non può essere ammessa o che non può essere autorizzata, e questo in base alla Legge n. 241/1990. Il gestore ha in tal caso la possibilità di presentare una nuova SCIA.
Se c'è una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) incompleta, priva di elementi essenziali (come ad esempio: la firma del legale rappresentante, i dati o la documentazione allegata previsti nella modulistica regionale, la possibilità di identificare la tipologia di unità d'offerta a cui la SCIA si riferisce), la ATS (agenzia di tutela della salute), senza attendere il tempo previsto per le verifiche, comunica al gestore l'inammissibilità della SCIA. Questo è previsto della legge n. 241/1990. In questo caso il gestore può presentare una nuova SCIA.
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In caso di presentazione di SCIA formalmente regolare, la ATS inserisce i relativi dati nel registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie;
In caso di presentazione di SCIA in regola dal punto di vista della forma, la ATS inserisce i dati nel registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie;
Se si presenta una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) formalmente regolare, la ATS (agenzia di tutela della salute) inserisce i dati nel registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie;
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In caso di presentazione di SCIA formalmente regolare, la ATS accerta, entro sessanta giorni dall'effettivo ricevimento della SCIA, l'esistenza dei requisiti per l'esercizio dell'unità d'offerta, effettuando anche un sopralluogo presso la struttura;
In caso di presentazione di SCIA in regola dal punto di vista della forma, la ATS accerta, entro sessanta giorni da quando riceve la SCIA, che ci sono i requisiti per l'esercizio dell'unità d'offerta, e fa anche una visita alla struttura;
Se si presenta una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) formalmente regolare, la ATS (agenzia per la tutela della saluta) entro sessanta giorni dall'arrivo della SCIA, controlla l'esistenza dei requisiti per l'esercizio dei servizi e fa anche un sopralluogo presso la struttura;
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In caso di presentazione di SCIA formalmente regolare, la ATS, nel caso di verifica positiva, ne comunica l'esito al gestore;
In caso di presentazione di SCIA in regol,a dal punto di vista della forma, la ATS se verifica che è tutto a posto lo comunica a chi gestisce la società;
Se si presenta SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) formalmente regolare, la ATS (agenzia per la tutela della saluto), dopo aver verificato che tutto è in regola, comunica l'esito al gestore;
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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In caso di presentazione di SCIA formalmente regolare, la ATS, nel caso invece di accertata carenza dei requisiti minimi, fatta salva l'applicazione delle dovute sanzioni amministrative previste dall'articolo 27 della legge regionale n. 33/2009 e s.m.i., sempre entro sessanta giorni dal ricevimento della SCIA, emette un atto di diffida imponendo al gestore di ottemperare alle prescrizioni rilevate entro un congruo termine non inferiore a trenta giorni. Qualora si riscontri una situazione di rischio per la salute o per la sicurezza pubblica, dispone con provvedimento motivato il divieto di prosecuzione dell'attività e l'obbligo di rimozione degli eventuali effetti dannosi provocati. In tale eventualità gravano in capo al soggetto gestore tutti gli adempimenti e i relativi oneri per la idonea collocazione degli utenti in altre unità d'offerta, in raccordo con la ATS, gli utenti e loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i comuni di residenza degli utenti;
In caso di presentazione di SCIA in regola dal punto di vista della forma ma con problemi rispetto ai requisiti minimi, la ATS applica eventuali multe amministrative come stabilito dall'articolo 27 della Legge Regionale n. 33/2009 e s.m.i., e entro 60 giorni da quando riceve la SCIA, emette un atto di diffida in cui chiede al gestore di obbedire alle richieste evidenziate entro 30 giorni. Se si riscontra una situazione di rischio per la salute o per la sicurezza pubblica, la ATS dispone con un provvedimento motivato il divieto di proseguire l'attività e l'obbligo di riparare eventuali effetti dannosi provocati. In tale eventualità il soggetto gestore deve fare tutti gli adempimenti e pagare le spese per collocare gli utenti in altre unità d'offerta, informando la ATS, gli utenti e le loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i comuni di residenza degli utenti;
Se viene presentata una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) formalmente regolare, ma la ATS (agenzia a tutela della salute) verifica l'assenza dei requisiti minimi. In questo caso non solo si applicano le dovute sanzioni amministrative previste dall'articolo 27 della legge regionale n. 33/2009 e s.m.i., ma anche entro sessanta giorni dal ricevimento della SCIA, la ATS diffida il gestore e lo spinge a attuare le prescrizioni rilevate entro un non più di trenta giorni. Se si individua un rischio per la salute o per la sicurezza pubblica, la ATS emette un provvedimento motivato con cui blocca la prosecuzione dell'attività e obbliga la rimozione degli eventuali effetti dannosi provocati. In questo caso il gestore è responsabile di tutti gli obblighi e le spese per la collocazione degli utenti in altre unità d'offerta. In raccordo con la ATS, gli utenti e loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i comuni di residenza degli utenti;
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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In caso di presentazione di SCIA formalmente regolare, la ATS, fatte salve le responsabilità di natura civile e penale, nonché le sanzioni dovute per l'inosservanza di altre normative regionali o nazionali, in caso di mancato adeguamento nei termini indicati alle prescrizioni contenute nella diffida, adotta un provvedimento motivato di divieto di prosecuzione dell'attività, ai sensi dall'art. 19 della legge n. 241/1990;
In caso di presentazione di SCIA in regola dal punto di vista della forma, la ATS oltre a tenere conto delle responsabilità di natura civile e penale, e delle multe dovute per l'inosservanza di altre leggi regionali o nazionali, se vede che il gestore non adegua la sua unità d'offerta nel modo richiesto nella diffida, adotta un provvedimento motivato in cui vieta alla società di proseguire l'attività, (in base all'art. 19 della Legge n. 241/1990);
Se si presenta una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) formalmente regolare, la ATS (agenzia per la tutela della salute) vieta la prosecuzione dell'attività all'azienda che si adeguata alle indicazioni della diffida nei tempi indicati. Questo è descritto nell'art. 19 della legge n. 241/1990. In questi casi vanno considerate anche le responsabilità di natura civile e penale e le sanzioni dovute per la violazione di altre normative regionali o nazionali,
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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In caso di presentazione di SCIA formalmente regolare, la ATS fornisce alla Regione comunicazione dell'esito delle verifiche condotte e dei provvedimenti adottati. Tutte le comunicazioni tra ATS e Regione avvengono via PEC nel rispetto dell'articolo 65 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, Codice dell'Amministrazione Digitale.
In caso di presentazione di SCIA in regola dal punto di vista della forma, la ATS comunica alla Regione l'esito delle verifiche condotte e dei provvedimenti adottati. Tutte le comunicazioni tra ATS e Regione avvengono usando la PEC nel rispetto dell'articolo 65 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, Codice dell'Amministrazione Digitale.
Se si presenta una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) formalmente regolare, la ATS (agenzia per la tutela della salute) comunica alla Regione l'esito delle verifiche fatte e dei provvedimenti adottati. Tutte le comunicazioni tra ATS e Regione avvengono via PEC nel rispetto dell'articolo 65 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, Codice dell'Amministrazione Digitale.
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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Fatte salve le responsabilità di natura civile e penale, nonché le sanzioni dovute al mancato rispetto di altre normative regionali o nazionali, le unità d'offerta sociosanitarie incorrono nella sospensione o revoca dell'autorizzazione o abilitazione all'esercizio, quando l'attività sia esercitata in mancanza dei requisiti minimi, previa diffida da parte della ATS ad adempiere alle prescrizioni per il ripristino dei requisiti entro un congruo termine non inferiore a trenta giorni.
Considerate le responsabilità di natura civile e penale, e le multe dovute al mancato rispetto di altre leggi regionali o nazionali, le unità d'offerta sociosanitarie possono vedersi sospesa o tolta l'autorizzazione o l'abilitazione all'esercizio, se l'attività è esercitata senza i requisiti minimi. La ATS in questo caso diffida la società a rispondere alle indicazioni per ripristinare i requisiti entro trenta giorni.
In questi casi vanno sempre considerate le responsabilità di natura civile e penale e le multe dovute al mancato rispetto di altre leggi regionali o nazionali. Alle unità d'offerta sociosanitarie viene sospensa o revocata l'autorizzazione o abilitazione all'esercizio, quando l'attività è svolta senza i requisiti minimi. In questi casi primariamente la ATS chiede alla azienda di adottare le prescrizioni per ripristinare i requisiti entro un tempo di almeno trenta giorni.
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Esercizio delle unità d'offerta sociosanitarie
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In caso di cessazione dell'attività, il gestore deve darne comunicazione alla ATS, al Comune e alla Regione, dimostrando di aver garantito la continuità dell'assistenza agli utenti.
Se il gestore chiude la sua attività deve comunicarlo alla ATS, al Comune e alla Regione, dimostrando di aver assicurato ai suoi utenti che l'assistenza continua.
Se l'attività è finita, il gestore deve comunicarso alla ATS (agenzia a tutela della salute), al Comune e alla Regione. Deve dimostrare di aver garantito la continuità dell'assistenza agli utenti.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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L'accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie è subordinato alla presentazione di specifica istanza. Specifica istanza deve essere presentata anche per le unità d'offerta già accreditate, nei seguenti casi: - variazione, sia in aumento che in riduzione, della capacità ricettiva, - trasformazione di unità d'offerta esistente in altra tipologia; - trasferimento della sede in cui è svolta l'attività, anche all'interno dello stesso edificio; - voltura, da intendersi come effettivo trasferimento della gestione tra due distinti soggetti
Una unità d'offerta sociosanitarie si accredita (iscrive) se presenta una specifica domanda. La specifica domanda va presentata anche per le unità d'offerta già iscritte e accettate, in questi casi: - variazione, sia in aumento che in diminuzione, dello spazio e posti letto, - trasformazione di unità d'offerta esistente in altra tipologia; - trasferimento della sede in cui è svolta l'attività, anche nello stesso edificio; - voltura, cioè trasferimento della gestione tra due distinti soggetti
Le unità d'offerta sociosanitarie sono accreditate dopo aver presentato una specifica domanda. La domanda deve essere presentata anche per le unità d'offerta già accreditate, in questi casi: - variazione, ovvero se aumentano o diminuiscono gli utenti potenziali, - trasformazione di unità d'offerta esistente in altra tipologia; - trasferimento del luogo in cui è svolta l'attività, anche all'interno dello stesso edificio; - voltura, ovvero il trasferimento della gestione da un individuo a un altro.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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L'istanza deve essere presentata, utilizzando la modulistica regionale, alla Regione e alla ATS competente per territorio, mediante presentazione diretta, invio postale con raccomandata con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata (PEC). La trasmissione alla Regione deve avvenire esclusivamente tramite PEC.
La società utilizzando i moduli regionali presenta domanda alla Regione e alla ATS competente per territorio. la domanda o si presenta a mano, o per posta con raccomandata con avviso di ricevimento, o per posta elettronica certificata (PEC). La domanda alla Regione si deve mandare obbligatoriamente per PEC.
La domanda deve essere presentata, nei moduli regionali, alla Regione e alla ATS competente per territorio, attraverso presentazione diretta, invio postale con raccomandata con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata (PEC). L'invio alla Regione deve avvenire esclusivamente tramite PEC.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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All'istanza di accreditamento, unicamente per la ATS, devono essere allegati dichiarazioni sostitutive di certificazioni o atti notori, attestazioni ed elaborati tecnici, necessari a comprovare la sussistenza dei requisiti soggettivi, strutturali e tecnologici, organizzativi e gestionali previsti dal presente provvedimento e dalla normativa vigente per la specifica tipologia di unità d'offerta.
Alla domanda di iscrizione inviata alla ATS devono essere allegati dichiarazioni sostitutive di certificazioni o atti notori, attestazioni ed elaborati tecnici, necessari a dimostrare che si hanno i requisiti soggettivi, strutturali e tecnologici, organizzativi e gestionali previsti da questo provvedimento e dalle leggi valide per la specifica tipologia di unità d'offerta.
Alla domanda di accreditamento, solo per la ATS (agenzia a tutela della salute), devono essere allegati autodichiarazioni di certificazioni o atti notori, attestazioni ed elaborati tecnici. Questi documenti mostrano la presenza dei requisiti soggettivi, strutturali e tecnologici, organizzativi e gestionali previsti da questo provvedimento e dalla legge attuale per la specifica tipologia di unità d'offerta.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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La presentazione dell'istanza di accreditamento può avvenire: - contestualmente alla presentazione della SCIA, ovvero con una SCIA cosiddetta contestuale, presentata con le stesse modalità di cui al precedente paragrafo 2.4; - successivamente, in presenza di un'attività già abilitata o autorizzata all'esercizio
La presentazione della domanda di accreditamento può avvenire: - insieme alla presentazione della SCIA, cioè con una SCIA chiamata contestuale, che si presenta allo stesso modo descritto nel paragrafo 2.4; - successivamente, in presenza di un'attività già abilitata o autorizzata all'esercizio
La presentazione dell'istanza di accreditamento può avvenire: - quando si presenta la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), ovvero con una SCIA cosiddetta contestuale, presentata con le stesse modalità indicate al precedente paragrafo 2.4; - successivamente, quando c'è un'attività già abilitata o autorizzata all'esercizio
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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La ATS procede a verificare il possesso dei requisiti previsti tramite analisi documentale e visita in loco, e qualora le verifiche si concludano con esito positivo, adotta, entro sessanta giorni dal ricevimento dell'istanza, il provvedimento di parere positivo per l'accreditamento o di modifica dello stesso, sulla base di attestazione del possesso di ogni requisito.
La ATS verifica che la società abbia i requisiti previsti studiando i documenti e visitando la sede. Se le verifiche portano a risultato positivo, la ATS adotta, entro sessanta giorni da quando ha ricevuto la domanda, il provvedimento con il giudizio positivo per accreditare la società oppure scrive un provvedimento di modifica, sulla base di attestazione che si possiede ogni requisito.
La ATS (agenzia per la tutela della salute) verifica il possesso dei requisiti previsti con l'analisi dei documenti e la visita. Se le verfiche hanno un esito positivo, entro sessanta giorni dal ricevimento della domanda, dà un parere positivo per l'accreditamento, sulla base di attestazione del possesso di ogni requisito.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Nel caso invece di accertata carenza o di mancato mantenimento di un requisito, fatte salve le eventuali responsabilità di natura civile e penale e l'applicazione delle dovute sanzioni amministrative previste dall'articolo 27 della legge regionale n. 33/2009 e s.m.i., la ATS: - emette un atto di diffida, imponendo al gestore di ottemperare alle prescrizioni impartite entro un congruo termine, che non può essere superiore a sessanta giorni; - accertato l'assolvimento delle prescrizioni, adotta il provvedimento di parere positivo per l'accreditamento o la modifica dello stesso; - decorso invece infruttuosamente il termine della diffida, adotta il provvedimento di parere negativo al rilascio dell'accreditamento
Nel caso in cui si vede che ci sono mancanze o assenza di un requisito, oltre alle responsabilità di natura civile e penale e all'applicazione delle multe amministrative previste dall'articolo 27 della Legge Regionale n. 33/2009 e s.m.i., la ATS: - emette un atto di diffida, e obbliga il gestore a obbedire alle indicazioni scritte entro massimo 60 giorni; - accerta che le indicazioni sono state adottate e poi scrive il provvedimento con giudizio positivo per accreditare o modificare la società; - se passa senza risposta il termine della diffida, adotta il provvedimento con giudizio negativo e non rilascia quindi l'accreditamento
Se un requisito risulta carente o mancante, si applicano le eventuali responsabilità di natura civile e penale e le sanzioni amministrative previste dall'articolo 27 della legge regionale n. 33/2009 e s.m.i. In questi casi la ATS: - emette un atto di diffida, e impone al gestore di eseguire le indicazioni entro un tempo adeguato, che non può essere superiore a sessanta giorni; - controla che le indicazioni siano rispettate, in questo caso dà parere positivo per l'accreditamento; - se il tempo ricevuto con la diffida trascorre senza risultati, dà parere negativo al rilascio dell'accreditamento
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Qualora l'accertamento della mancanza dei requisiti di esercizio o di accreditamento sia tale da comportare un grave rischio per la salute dei cittadini, la ATS emette la diffida ad ottemperare ai requisiti carenti e dispone contestuale ed immediato divieto di prosecuzione dell'attività e, per le unità d'offerta accreditate, atto di proposta di sospensione dell'accreditamento per un periodo minimo di tre giorni ed un massimo di centottanta. In tale eventualità gravano in capo al soggetto gestore tutti gli adempimenti e i relativi oneri per l'idonea collocazione degli utenti in altre unità d'offerta, in raccordo con la ATS, gli utenti stessi e le loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i Comuni di residenza degli utenti.
Se l'accertamento del fatto che mancano i requisiti di esercizio o di accreditamento arriva a un punto tale che c'è grave rischio per la salute dei cittadini, la ATS emette la diffida a risolvere e sanare i requisiti mancanti e allo stesso tempo vieta alla società di proseguire l'attività e, per le unità d'offerta accreditate, scrive un atto in cui propone di sospendere l'accreditamento per un periodo minimo di tre giorni ed un massimo di centottanta. In tale caso il soggetto gestore deve affrontare tutti gli adempimenti e i pagamenti per collocare gli utenti in altre unità d'offerta, informando la ATS, gli utenti stessi e le loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i Comuni di residenza degli utenti.
Se la mancanza dei requisiti necessari per esercitare e essere accreditati produce un grave rischio per la salute dei cittadini, la ATS (agenzia per la tutela della salute) diffida l'azienda dotarsi dei requisiti mancanti. La ATS impedisce la prosecuzione dell'attività. Per le unità d'offerta accreditate,l'ATS sospende l'accreditamento per un periodo minimo di tre giorni ed un massimo di centottanta. In questi casi, il gestore deve collocare idoneamente tutti gli utenti in altre unità d'offerta. Per questo deve trovare un raccordo con la ATS, gli utenti stessi e le loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i Comuni di residenza degli utenti.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Tutti i provvedimenti adottati dalla ATS devono essere trasmessi alla Regione e al soggetto gestore entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione.
Tutti i provvedimenti adottati dalla ATS devono essere mandati alla Regione e al soggetto gestore entro cinque giorni lavorativi da quando vengono decisi e scritti.
Tutti i provvedimenti adottati dalla ATS (agenzia per la tutela della salute) devono essere inviati alla Regione e al gestore entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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La Regione, a seguito di ricevimento dei provvedimenti di parere, procede, entro i successivi sessanta giorni, alla emissione del provvedimento relativo all' accreditamento con iscrizione/aggiornamento della posizione dell'unità d'offerta nel registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie accreditate, dandone comunicazione alla ATS e al soggetto gestore interessato.
La Regione, dopo aver ricevuto i provvedimenti con i giudizi, procede entro 60 giorni a scrivere il provvedimento di accreditamento e iscrive o aggiorna la posizione dell'unità d'offerta nel registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie accreditate, e comunica alla ATS e al soggetto gestore interessato il provvedimento.
La Regione, quando riceve i provvedimenti di parere, emette, entro sessanta giorni, il provvedimento di accreditamento. La regione aggiorna la posizione dell'unità d'offerta nel registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie accreditate. Comunica l'iscrizione anche alla ATS e al soggetto gestore interessato.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Entro sessanta giorni dalla comunicazione del provvedimento regionale, il soggetto gestore deve avviare l'attività oggetto di accreditamento con l'effettiva presa in carico di utenti, dandone comunicazione alla ATS competente.
Entro sessanta giorni da quando è stato comunicato il provvedimento regionale, il soggetto gestore deve avviare l'attività descritta nell'accreditamento prendendo nella struttura gli utenti, e comunicandolo alla ATS competente.
Entro sessanta giorni dalla comunicazione del provvedimento regionale, il gestore deve avviare l'attività e offrire i servizi agli utenti. Deve anche comunicare l'inizio delle attività alla ATS competente.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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La ATS esegue un ulteriore sopralluogo, senza preavviso, al fine di verificare il mantenimento dei requisiti, entro novanta giorni dalla comunicazione del provvedimento regionale.
La ATS entro 90 giorni da quando viene comunicato il provvedimento regionale, esegue un'altra visita, senza avvisare prima, per verificare che i requisiti sono mantenuti.
La ATS (agenzia per la tutela della salute) esegue un altro sopralluogo, senza preavviso, per verificare il mantenimento dei requisiti, entro novanta giorni dalla comunicazione del provvedimento regionale.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Dell'esito del sopralluogo la ATS dà comunicazione entro cinque giorni alla Regione con l'invio del relativo verbale.
La ATS comunica alla regione il risultato della visita entro cinque giorni e manda anche un verbale.
La ATS comunica il risultato del sopralluogo entro cinque giorni alla Regione con l'invio del relativo verbale.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Nei casi in cui il sopralluogo post accreditamento si concluda con esito negativo, fatte salve le responsabilità di natura civile e penale e l'applicazione delle dovute sanzioni amministrative previste dall'articolo 27 della legge regionale n. 33/2009 e s.m.i., si applica la seguente procedura: - ATS emette un atto di diffida, imponendo al gestore di ottemperare alle prescrizioni impartite entro un congruo termine, che non può essere superiore a trenta giorni; - accertato l'assolvimento delle prescrizioni la ATS comunica alla Regione e al soggetto gestore l'esito positivo della verifica; - decorso invece infruttuosamente il termine della diffida, adotta il provvedimento di proposta di sospensione dell'accreditamento per un periodo minimo di tre e massimo di centottanta giorni, durante il quale il soggetto gestore è tenuto ad adeguarsi alle prescrizioni; - al termine della sospensione di accreditamento disposta dalla Regione, accertato l'assolvimento delle prescrizioni, la ATS comunica alla Regione e al soggetto gestore l'esito positivo della verifica; - nel caso di ulteriore mancato adeguamento, ovvero in caso di fatti di accertata gravità, la ATS adotta il provvedimento di proposta di revoca dell'accreditamento
Se nella visita che viene fatta dopo l'accreditamento emerge un risultato negativo, oltre alle responsabilità di natura civile e penale e l'applicazione delle dovute multe amministrative previste dall'articolo 27 della Legge Regionale n. 33/2009 e s.m.i., si applica la seguente procedura: - ATS emette un atto di diffida e obbliga il gestore a eseguire le indicazioni scritte entro massimo 30 giorni; - accertato che la società ha realizzato quanto ordinato da ATS, ATS comunica alla Regione e al soggetto gestore il risultato positivo della verifica; - se passa senza risultato il termine dei 30 giorni, ATS adotta il provvedimento in cui si propone di sospendere l'accreditamento della società per minimo 3 e massimo 180 giorni, durante questo periodo il soggetto gestore deve adeguarsi alle prescrizioni; - al termine del periodo di sospensione di accreditamento stabilito dalla Regione, dopo aver verificato che sono state assolte le prescrizioni, la ATS comunica alla Regione e al soggetto gestore il risultato positivo della verifica; - se non c'è l'adeguamento richiesto o se i fatti verificati sono molto gravi, la ATS adotta il provvedimento in cui propone di togliere l'accreditamento
Se il sopralluogo dopo accreditamento è negativo, restano le responsabilità di natura civile e penale e le dovute multe previste dall'articolo 27 della legge regionale n. 33/2009 e s.m.i. In questo caso si applica la seguente procedura: - ATS (agenzia per la tutela della salute) diffida il gestore e lo spinge a sistemare i problemi entro un limite temporalenon superiore a trenta giorni; - quando ha accertato che le indicazione della ATS sono stare rispettate comunica alla Regione e al gestore l'esito positivo della verifica; - se il tempo concesso passa senza risultati, sospende l'accreditamento per un periodo minimo di tre e massimo di centottanta giorni. Durante il periodo, il gestore deve adeguarsi alle indicazioni; - quando di conclude la sospensione dell'accreditamento voluta dalla Regione, si ha una nuova verifica. Se le indicazioni sono rispettate, la ATS (agenzia per la tutela della salute) comunica alla Regione e al gestore l'esito positivo della verifica; - se manca ancora l'adeguamento, ovvero in caso di fatti di accertata gravità, la ATS revoca l'accreditamento
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Qualora l'accertamento della mancanza dei requisiti di esercizio o di accreditamento sia tale da comportare un grave rischio per la salute dei cittadini, la ATS emette la diffida ad ottemperare ai requisiti carenti e dispone contestuale ed immediato divieto di prosecuzione dell'attività e proposta di sospensione dell'accreditamento per un periodo minimo di tre giorni ed un massimo di centottanta. In tale eventualità gravano in capo al soggetto gestore tutti gli adempimenti e i relativi oneri per l'idonea collocazione degli utenti in altre unità d'offerta, in raccordo con la ATS, gli utenti stessi e le loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i Comuni di residenza degli utenti.
Se l'accertamento che non si sono i requisiti di esercizio o di accreditamento mostra che c'è un grave rischio per la salute dei cittadini, la ATS diffida la società a mettere in atto i requisiti che mancano e vieta allo stesso tempo che si prosegua l'attività, propone anche che sia sospeso l'accreditamento per minimo tre giorni e massimo centottanta giorni. In questo caso la società deve attuare tutto e pagare per collocare gli utenti in altre unità d'offerta, informando la ATS, gli utenti e le loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i Comuni di residenza degli utenti.
Se i requisiti mancati per l'accreditamento possono provocare un grave rischio per la salute dei cittadini, la ATS (agenzia per la tutela della salute) diffida il gestore a sistemare i requisiti mancanti. In questo caso, vieta l'attività e sospende l'accreditamento per un periodo minimo di tre giorni ed un massimo di centottanta. Il gestore deve rispettare tutti gli adempimenti e le spese per sistemare gli utenti in altre unità d'offerta. Per questo deve essere in raccordo con la ATS, gli utenti stessi e le loro famiglie (o i tutori o gli amministratori di sostegno) e i Comuni di residenza degli utenti.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Nel caso in cui il sopralluogo post accreditamento si concluda con la constatazione che l'attività con l'effettiva presa in carico degli utenti non sia ancora iniziata, la ATS adotta entro 30 giorni il provvedimento di proposta di decadenza dell'accreditamento.
Se la visita dopo l'accreditamento dimostra che l'attività di presa in carico degli utenti non è ancora iniziata, la ATS propone entro 30 giorni il provvedimento con cui fa decadere l'accreditamento.
Se con il sopralluogo dopo l'accreditamento, si vede che non sono ancora iniziati i servizi agli utenti, la ATS (agenzia per la tutela della salute) entro 30 giorni annulla l'accreditamento.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Tutti i provvedimenti adottati dalla ATS devono essere trasmessi alla Regione e al soggetto gestore entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione.
Tutti i provvedimenti adottati dalla ATS devono essere comunicati alla Regione e al soggetto gestore entro cinque giorni lavorativi da quando sono stati emessi.
La ATS (agenzia per la tutela della salute) deve inviare tutti i provvedimenti alla Regione e al gestore entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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La Regione, a seguito di ricevimento dei provvedimenti, procede, entro i successivi sessanta giorni, ad emettere provvedimento relativo all' accreditamento dell'unità d'offerta con iscrizione/aggiornamento del registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie accreditate dandone comunicazione alla ATS e al soggetto gestore interessato.
La Regione dopo aver ricevuto i provvedimenti emette, nei sessanta giorni successivi, il provvedimento relativo all'accreditamento dell'unità d'offerta con l'iscrizione o l'aggiornamento del registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie accreditate e lo comunica alla ATS e al soggetto gestore interessato.
La Regione, dopo aver ricevuto i provvedimenti, entro sessanta giorni, riconosce l' accreditamento dell'unità d'offerta con iscrizione/aggiornamento del registro informatizzato delle unità d'offerta sociosanitarie accreditate. Comunica il provvedimento inoltre alla ATS (agenzia per la tutela della salute) e al gestore interessato.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il procedimento di accreditamento si perfeziona all'atto dell'iscrizione nel registro regionale delle strutture accreditate.
Il procedimento di accreditamento si completa al momento dell'iscrizione nel registro regionale delle strutture accreditate.
L'accreditamento si perfeziona con l'iscrizione nel registro regionale delle strutture accreditate.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il soggetto gestore è tenuto, già dal momento di presentazione della SCIA contestuale o della richiesta di accreditamento, a dimostrare il possesso di tutti requisiti previsti per l'accreditamento dell'unità di offerta, indipendentemente dall'effettiva presenza di utenti. Lo standard di personale è invece assicurato in relazione alla progressiva presa in carico di utenti.
Il soggetto gestore dal quando presenta la SCIA o la richiesta di accreditamento deve dimostrare di avere tutti i requisiti previsti per l'accreditamento dell'unità di offerta, indipendentemente dal fatto che ci sono già utenti. Il personale è invece assicurato via via che arrivano gli utenti.
Il gestore deve, già quando presentala SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) o la richiesta di accreditamento, dimostrare il possesso di tutti requisiti previsti per l'accreditamento. I requisiti ci devono essere anche prima dall'effettiva presenza di utenti. La presenza del personale è invece assicurato quando sono offerti i servizi agli utenti.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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L'accreditamento dell'unità di offerta comporta l'obbligo per il soggetto gestore di mantenere i requisiti di esercizio e accreditamento previsti dal presente provvedimento e dalla normativa per la specifica tipologia di unità d'offerta.
L'accreditamento dell'unità di offerta obbliga il soggetto gestore a mantenere i requisiti di esercizio e accreditamento previsti dal questo provvedimento e dalle leggi per la specifica tipologia di unità d'offerta.
L'accreditamento dell'unità di offerta obbliga il gestore a mantenere i requisiti previsti da questo provvedimento e dalle leggi.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il soggetto gestore accreditato è tenuto a: - assolvere il debito informativo prescritto dalla Regione; - garantire alla ATS, che esercita ai sensi della normativa regionale i compiti di vigilanza e controllo sulle unità d'offerta: l'accesso a tutti i locali della struttura; l'accesso alla documentazione relativa al rapporto di accreditamento o, comunque, rilevante ai fini dell'esercizio dell'unità di offerta; la possibilità di intraprendere ogni ulteriore esame finalizzato a verificare l'allineamento della gestione reale a quanto dichiarato nei diversi documenti prodotti; la facoltà di assumere informazioni dirette dal personale, dagli ospiti e dai loro familiari; - rispettare le procedure previste nei casi di variazione del soggetto gestore
Il soggetto gestore accreditato deve: - rispondere al debito di informazioni decise dalla Regione; - garantire alla ATS, che esercita compiti di osservazione e controllo sulle unità d'offerta, che possa entrare in tutti i locali della struttura; vedere la documentazione relativa al rapporto di accreditamento o, comunque, documenti importanti per l'esercizio dell'unità di offerta; far fare ogni altro esame utile a verificare l'allineamento della gestione reale a quanto dichiarato nei diversi documenti prodotti; assumere informazioni dirette dal personale, dagli ospiti e dai loro familiari; - rispettare le procedure previste nei casi di variazione del soggetto gestore
Il soggetto gestore accreditato deve: - comunicare efficacemente, come vuole la Regione; - garantire alla ATS, che vigila e controlla le unità d'offerta, l'accesso a tutti i locali della struttura; l'accesso alla documentazione per l'accreditamento o per l'esercizio dell'unità di offerta; la possibilità di fare ulteriori verifiche sulla erogazione de servizi; la facoltà di prendere informazioni dirette dal personale, dagli ospiti e dai loro familiari; - rispettare le procedure previste nei casi di variazione del gestore
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Per presentare istanza di accreditamento, si conferma la possibilità da parte del soggetto gestore di attestare i requisiti di accreditamento mediante perizia asseverata, secondo le modalità previste con la D.G.R. del 7 febbraio 2005, n. 20465, "Ulteriori determinazioni procedurali in ordine ai percorsi di semplificazione per le unità d'offerta sociosanitarie".
Per presentare la domanda di accreditamento il soggetto gestore può attestare i requisiti di accreditamento mediante una perizia secondo quanto previsto con la D.G.R. del 7 febbraio 2005, n. 20465, "Ulteriori determinazioni procedurali in ordine ai percorsi di semplificazione per le unità d'offerta sociosanitarie".
Per presentare domanda di accreditamento, il gestore può mostrare di avere i requisiti di accreditamento mediante perizia asseverata, come vuole la D.G.R. del 7 febbraio 2005, n. 20465, "Ulteriori determinazioni procedurali in ordine ai percorsi di semplificazione per le unità d'offerta sociosanitarie".
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il trasferimento dell'accreditamento da un soggetto gestore a un altro è subordinato all'emanazione di un provvedimento di voltura da parte di Regione, previo favorevole parere dell'ATS, finalizzato ad attestare la sussistenza dei requisiti soggettivi del soggetto gestore subentrante.
Il trasferimento dell'accreditamento da un soggetto gestore a un altro dipende da un provvedimento chiamato voltura che la Regione approva dopo che l'ATS ha espresso un giudizio favorevole, tale provvedimento dimostra che il soggetto gestore che vuole sostituire l'altro ha i requisiti soggettivi.
Il trasferimento dell'accreditamento da un gestore a un altro è possibile dopo aver ottenuto un provvedimento di voltura dalla Regione, favorevole parere dell'ATS, che attesta la presenza dei requisiti soggettivi del nuovo gestore.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Non è ammessa la voltura di unità d'offerta non funzionanti.
Non si possono fare voltura di unità d'offerta che non funzionano.
Non si può cambiare il gestore di unità d'offerta non funzionanti.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il soggetto gestore subentrante attiva il procedimento attraverso la presentazione di un'istanza alla Regione e alla ATS competente per territorio, utilizzando l'apposita modulistica regionale, mediante presentazione diretta, invio postale con raccomandata con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata (PEC). La trasmissione alla Regione deve avvenire esclusivamente tramite PEC.
Il soggetto gestore che sostituisce uno precedente chiede il procedimento presentando una domanda alla Regione e alla ATS competente per territorio. Egli usa i moduli regionali, e presenta la domanda o di persona, o per posta con raccomandata con avviso di ricevimento, o per posta elettronica certificata (PEC). Alla Regione la domanda va mandata solo via PEC.
Il nuovo gestore attiva il procedimento con una domanda inviata alla Regione e alla ATS (agenzia per la tutela della salute) competente per territorio. Utilizza l'apposita modulistica regionale, e la presenta mediante presentazione a mano, invio postale con raccomandata con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata (PEC). Alla Regione la domanda deve essere inviata esclusivamente tramite PEC.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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All'istanza di voltura dell'accreditamento, unicamente per la ATS, deve essere allegata la seguente documentazione:
Alla domanda di voltura dell'accreditamento inviata alla ATS vanno allegati questi documenti:
Alla domanda di cambio di gestione dell'accreditamento, inviata solo alla ATS (agenzia per la tutela della salute), deve essere allegata la seguente documentazione:
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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il contratto e/o l'atto unilaterale di cessione, in relazione al quale il nuovo soggetto subentra nella gestione dell'unità d'offerta, la cui efficacia è comunque subordinata all'adozione del provvedimento di voltura dell'accreditamento;
il contratto e/o l'atto unilaterale di cessione, con cui il nuovo soggetto sostituisce nella gestione dell'unità d'offerta il precedente; il contratto è valido dopo che il provvedimento di voltura dell'accreditamento è stato fatto;
il contratto e/o l'atto di cessione, che documenta che il nuovo soggetto subentra nella gestione dell'unità d'offerta. L'atto è valido comunque solo dopo che il provvedimento di voltura dell'accreditamento è effettivo;
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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per l'ipotesi in cui l'immobile non sia di proprietà del soggetto gestore: dichiarazione del proprietario che attesti che non sussistono impedimenti al subentro del nuovo soggetto nel godimento dell'immobile e al trasferimento dell'accreditamento (come ad esempio vincoli derivanti da finanziamento pubblico per la realizzazione o la ristrutturazione dell'immobile ove è esercitata l'unità d'offerta);
se l'immobile non è di proprietà del soggetto gestore occorre allegare una dichiarazione del proprietario che attesti che è d'accordo a far sostituire il precedente gestore con quello nuovo, a far usare l'immobile al nuovo gestore e a far trasferire l'accreditamento al nuovo gestore (come ad esempio problemi che derivano da finanziamento pubblico per realizzare o ristrutturare l'immobile in cui c'è l'unità d'offerta);
Se l'immobile non appartiene al gestore: dichiarazione del proprietario che il nuovo gestore potrà godere dell'immobile e ottenere l'accreditamento. Non ci sono, ad esempio, vincoli per un finanziamento pubblico per la realizzazione o la ristrutturazione dell'immobile ove è esercitata l'unità d'offerta;
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attestazione, da parte del soggetto subentrante, del possesso dei requisiti soggettivi di esercizio, di accreditamento e, qualora il soggetto uscente sia titolare di contratto con la ATS, anche dei requisiti soggettivi per la sottoscrizione del contratto;
attestazione, da parte del soggetto che sostituisce il gestore, che il nuovo gestore ha i requisiti soggettivi di esercizio, di accreditamento e dei requisiti soggettivi per firmare il contratto, nel caso in cui il soggetto che esce sia titolare di contratto con la ATS;
attestazione del nuovo soggetto sul possesso dei requisiti di esercizio, di accreditamento. se il precedente gestore fosse titolare di contratto con la ATS (agenzia per la tutela della salute), deve anche avere i requisiti soggettivi per la sottoscrizione del contratto;
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dichiarazione di impegno del soggetto subentrante a garantire il mantenimento dei requisiti organizzativi e gestionali, strutturali e tecnologici, di esercizio e di accreditamento;
dichiarazione in cui il soggetto nuovo dichiara di mantenere i requisiti organizzativi e gestionali, strutturali e tecnologici, di esercizio e di accreditamento;
dichiarazione di impegno del nuovo gestore a mantenere i requisiti organizzativi e gestionali, strutturali e tecnologici, di esercizio e di accreditamento;
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dichiarazione di impegno del soggetto uscente a garantire la continuità dell'attività sino all'adozione del provvedimento di voltura.
dichiarazione del soggetto che esce a mantenere la continuità dell'attività sino a quando il provvedimento di voltura non è operativo.
dichiarazione di impegno del precedente gestore a continuare con l'attività sino al cambio di gestione.
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Il richiedente non è tenuto a produrre, se non in caso di loro modifica, i documenti che attestano il possesso dei requisiti di carattere strutturale.
Chi fa la domanda non deve produrre, se non in caso di loro modifica, i documenti che attestano che ha i requisiti di carattere strutturale.
Il richiedente non deve inviare, se non in caso di loro modifica, i documenti che mostrano il possesso dei requisiti strutturali.
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Entro sessanta giorni dalla presentazione dell'istanza, la ATS procede a verificare il possesso dei requisiti soggettivi e, in caso di esito positivo, adotta il provvedimento di parere favorevole alla voltura dell'accreditamento, attestante il possesso dei requisiti soggettivi del nuovo soggetto gestore. Qualora le verifiche si concludano con esito negativo, la ATS adotta il provvedimento di parere negativo alla voltura dell'accreditamento.
La ATS verifica che ci siano i requisiti soggettivi e, in caso di risultato positivo, adotta il provvedimento di giudizio favorevole alla voltura dell'accreditamento entro 60 giorni dalla domanda. Il provvedimento dimostra che il nuovo soggetto gestore possiede i requisiti soggettivi. Se le verifiche si concludano con risultato negativo, la ATS adotta il provvedimento di giudizio negativo alla voltura dell'accreditamento.
Entro sessanta giorni dalla presentazione dell'istanza, la ATS (agenzia per la tutela della salute) verifica i requisiti. Se i requisiti ci sono, la ATS dà parere favorevole al cambio di gestore, certifica così il possesso dei requisiti del nuovo soggetto gestore. Se le verifiche ha esito negativo, la ATS dà un parere negativo al cabmio di gestione.
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Entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione, tutti i provvedimenti adottati dalla ATS devono essere trasmessi al soggetto gestore e alla Regione che procede ad emettere il provvedimento di voltura, entro i successivi sessanta giorni con aggiornamento del registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie accreditate, dandone comunicazione alla ATS e al soggetto interessato.
Entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione, tutti i provvedimenti adottati dalla ATS devono essere trasmessi al soggetto gestore e alla Regione che entro 60 giorni scrive il provvedimento di voltura, e aggiorna il registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie accreditate, e lo comunica alla ATS e al soggetto interessato.
Entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione, tutti i provvedimenti dalla ATS (agenzia per la tutela della salute) devono essere inviati al gestore e alla Regione. La Regione regolarizza la voltura, entro sessanta giorni. Aggiornamento il registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie accreditate. Manda una comunicazione alla ATS e al soggetto interessato.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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La ATS, entro novanta giorni dalla comunicazione del provvedimento di voltura con aggiornamento del registro regionale, effettua una visita di vigilanza presso l'unità d'offerta, al fine di verificare il mantenimento dei requisiti, con particolare attenzione ai requisiti organizzativi e gestionali.
La ATS, entro 90 giorni da quando comunica il provvedimento di voltura con aggiornamento del registro regionale, visita l'unità d'offerta per verificare se i requisiti sono mantenuti, con particolare attenzione ai requisiti organizzativi e gestionali.
La ATS (agenzia per la tutela della salute), entro novanta giorni dalla comunicazione del cambio di gestione e dall'aggiornamento del registro regionale, visita l'unità d'offerta, per verificare i requisiti, soprattutto quelli organizzativi e gestionali.
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Le unità d'offerta realizzate con finanziamenti pubblici di natura regionale o statale mantengono, anche in caso di voltura, il vincolo di destinazione.
Le unità d'offerta realizzate con soldi pubblici regionali o statali mantengono, anche in caso di voltura, il vincolo di conservare il fine per cui sono fatti.
Le unità d'offerta realizzate con finanziamenti pubblici di natura regionale o statale mantengono, anche se c'è un cambio di gestione, il vincolo di destinazione.
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Ai fini di quanto sopra, il soggetto pubblico proprietario dell'immobile nel quale viene esercitata l'attività di un'unità d'offerta e che intenda affidare la gestione dell'attività, regola i propri rapporti con l'affidatario tramite l'inserimento nel relativo capitolato di condizioni volte a garantire: - il rispetto di tutti i requisiti di esercizio e di accreditamento; - l'osservanza delle condizioni di accesso alla sottoscrizione dell'eventuale contratto con la ATS, previste dalla normativa; - la corretta gestione dell'unità d'offerta ai sensi della vigente normativa nazionale e regionale
Per realizzare quanto scritto prima il soggetto pubblico proprietario dell'immobile in cui si svolge l'attività di un'unità d'offerta e che vuole affidare l'attività, regola i propri rapporti con chi gestirà l'unità d'offerta mediante alcune condizioni che vengono scritte nel capitolato e che assicurano: - il rispetto di tutti i requisiti di esercizio e di accreditamento; - l'osservanza delle condizioni per firmare l'eventuale contratto con la ATS, previste dalle leggi; - la corretta gestione dell'unità d'offerta ai sensi delle leggi nazionali e regionali
Il pubblico proprietario dell'immobile nel quale viene esercitata l'attività di un'unità d'offerta e che vuole affidare la gestione dell'attività, regola i rapporti con l'affidatario stabilendo le condizioni che garantiscono: - il rispetto di tutti i requisiti per svolgere i servizi ed essere riconosciuti; - le condizioni per rientrare nel contratto con la ATS, previste dall leggi; - la corretta gestione dell'unità d'offerta come vogliono le attuali leggi nazionali e regionali
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il soggetto pubblico deve inoltre espletare le procedure di affidamento a terzi in modo da garantire che la gestione dell'attività prosegua con continuità tra un gestore e il successivo.
Il soggetto pubblico deve inoltre svolgere le procedure di affidamento a terzi in modo da assicurare che la gestione dell'attività prosegua con continuità tra un gestore e il successivo.
Il soggetto pubblico deve inoltre affidare a terzi affinché la gestione dell'attività prosegua con continuità tra un gestore e il successivo.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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L'affidatario provvede direttamente a presentare la richiesta di voltura dell'accreditamento, dando così attivazione alla procedura descritta sopra. La documentazione richiesta viene integrata con il capitolato e l'atto di affidamento.
L'affidatario presenta la richiesta di voltura dell'accreditamento, attiva così la procedura descritta sopra. I documenti richiesti sono integrati con il capitolato e con l'atto di affidamento.
L'affidatario presenta la richiesta di voltura dell'accreditamento, così attiva la procedura descritta sopra. Alla documentazione richiesta vengono allegati il capitolato e l'atto di affidamento.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Fatte salve le responsabilità di natura civile e penale, nonché le sanzioni dovute al mancato rispetto di altre normative regionali o nazionali, le unità d'offerta sociosanitarie incorrono nella sospensione o revoca dell'accreditamento, previa diffida da parte della ATS ad adempiere entro un congruo termine (vedi paragrafo 3.2.), nei seguenti casi: - quando l'attività sia esercitata in mancanza dei requisiti minimi; - quando non venga garantito il mantenimento di uno o più requisiti di accreditamento; - quando non venga ottemperato il debito informativo nei confronti di Regione o ATS
Considerate le responsabilità di natura civile e penale, e le multe dovute se non si rispettano le leggi regionali o nazionali, le unità d'offerta sociosanitarie possono essere sospese o veder ritirare l'accreditamento, con una diffida da parte della ATS a risolvere i problemi entro un termine preciso (vedi il paragrafo 3.2.), in questi casi: - quando l'attività sia esercitata senza i requisiti minimi; - quando non è garantito il mantenimento di uno o più requisiti di accreditamento; - quando non si obbedisce all'obbligo di informazioni verso la Regione o l'ATS
Ovviamente sono valide le responsabilità di natura civile e penale, e le multe dovute al mancato rispetto di altre leggi. Le unità d'offerta sociosanitarie sono sospense o viene loro revocato l'accreditamento, dopo aver avuto una diffida dalla ATS ad adempiere entro un certo limite temporale (vedi paragrafo 3.2.), nei seguenti casi: - quando mancano i requisiti minimi; - quando non mantiene uno o più requisiti di accreditamento; - quando non si rispetta il debito informativo verso la Regione o ATS
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Decorso infruttuosamente il termine della diffida, la ATS adotta entro trenta giorni il provvedimento di proposta di sospensione dell'accreditamento per un periodo minimo di tre e massimo di centottanta giorni dandone comunicazione sia alla Regione, che procede all'emissione di un provvedimento di sospensione con registrazione sul registro regionale, che al soggetto gestore.
Una volta passato senza risultati il tempo stabilito dalla diffida, la ATS adotta entro trenta giorni il provvedimento in cui propone di sospendere l'accreditamento per un periodo minimo di tre giorni e massimo di centottanta giorni. La ATS comunica questo sia alla Regione, che emette un provvedimento di sospensione e lo registra sul registro regionale, sia al soggetto gestore.
Se il limite temporale trascorre senza risultati, la ATS (agenzia per la tutela della salute) entro trenta giorni sospende l'accreditamento per un minimo di tre e un massimo di centottanta giorni. Comunica questo sia alla Regione sia al gestore. La Regione sospende il gestore dal registro regionale,
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Al termine della sospensione, accertato l'assolvimento delle prescrizioni la ATS comunica entro cinque giorni lavorativi alla Regione e al soggetto gestore l'esito positivo della verifica.
Al termine della sospensione, se si vede che il gestore ha fatto quello che l'ATS aveva detto, la ATS entro 5 giorni lavorativi comunica alla Regione e al soggetto gestore che la verifica è stata positiva.
Dopo la sospensione, la ATS controlla che le indicazioni sono state rispettate. Entro cinque giorni lavorativi comunica alla Regione e al gestore l'esito positivo della verifica.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Nel caso di ulteriore mancato adeguamento, ovvero in caso di fatti di accertata gravità, la ATS adotta entro trenta giorni il provvedimento di proposta di revoca dell'accreditamento.
Se invece il gestore non ha fatto quanto gli era stato detto o in caso di fatti verificati molto gravi la ATS entro trenta giorni propone con un provvedimento di togliere l'accreditamento al gestore.
Se il gestore non si è ancora adeguato, e se ci sono fatti gravi, la ATS (agenzia per la tutela della salute) entro trenta giorni revoca l'accreditamento.
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Il riscontro delle violazioni di cui ai punti 1 e 2 contestate alla medesima unità d'offerta per la terza volta nel corso dell'anno solare, comporta la diffida ad ottemperare con contestuale e immediata emissione del provvedimento di proposta di sospensione dell'accreditamento da parte di ATS.
Se il gestore risulta in difetto sugli aspetti descritti ai punti 1 e 2 più volte, alla terza volta che nello stesso anno solare è in difetto viene diffidato a risolvere i problemi sennò immediatamente viene fatto un provvedimento in cui si propone di sospendere l'accreditamento da parte di ATS.
Le violazioni indicate ai punti 1 e 2 contestate allo stesso gestore per la terza volta nel corso dell'anno solare provoca una diffida. Il gestore è inoltre sospeso dell'accreditamento dalla ATS.
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Entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione, tutti i provvedimenti adottati dalla ATS devono essere trasmessi al soggetto gestore e alla Regione che procede ad emettere l'atto relativo all'accreditamento entro i successivi sessanta giorni con aggiornamento del registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie accreditate dandone comunicazione alla ATS e al soggetto interessato.
Entro cinque giorni lavorativi da quando sono stati scritti, tutti i provvedimenti voluti dalla ATS devono essere mandati al soggetto gestore e alla Regione. Questa scrive l'atto relativo all'accreditamento entro 60 giorni da quando riceve notizia dall'ATS, aggiorna il registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie accreditate e comunica ciò alla ATS e al soggetto interessato.
Entro cinque giorni lavorativi, la ATS (agenzia per la tutela della salute) comunica i provvedimenti al soggetto e alla Regione. La Regione accredita il gestore entro i successivi sessanta giorni e aggiorna il registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie accreditate. Invia una comunicazione alla ATS e al soggetto interessato.
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Si incorre nella decadenza dell'accreditamento nei casi di cessazione o di mancato avvio dell'attività. - Cessazione dell'attività: la proposta di decadenza è disposta dalla ATS a seguito di comunicazione da parte del soggetto gestore. La ATS verifica la salvaguardia della continuità assistenziale degli utenti e ne dà comunicazione in Regione. Qualora la cessazione dell'attività derivi da una decisione del soggetto gestore, viene fissato un termine di preavviso minimo di novanta giorni, fatta salva diversa valutazione della ATS competente. Gravano in capo al soggetto gestore tutti gli adempimenti e i relativi oneri per l'idonea collocazione degli utenti in altre unità d'offerta, in raccordo con la ATS, gli utenti stessi, le loro famiglie, eventuali tutori o amministratori di sostegno e i Comuni di residenza. La proposta di decadenza da parte di ATS può esitare anche dall'accertamento d'ufficio della mancata attività, per assoluta mancanza di prese in carico di utenti, da almeno un trimestre. - Mancato avvio dell'attività: la proposta di decadenza viene disposta dalla ATS nel caso in cui nel corso del sopralluogo post accreditamento verifichi che l'attività non sia stata avviata con l'effettiva presa in carico di utenti
Quando l'attività dell'unità di offerta viene interrotta o non viene iniziata si perde l'accreditamento. - Termine- Cessazione dell'attività: la proposta di far rinunciare all'accreditamento è scritta dalla ATS dopo aver ricevuto la comunicazione da parte del soggetto gestore. La ATS verifica che il servizio di assistenza sia comunque assicurato agli utenti e comunica ciò in Regione. Se la fine dell'attività deriva da una decisione del soggetto gestore, egli deve dare un avviso almeno 90 giorni prima di chiudere, a meno che la ATS competente non decide in modo diverso. Il soggetto gestore deve fare tutti gli adempimenti e i relativi costi per collocare gli utenti in altre unità d'offerta, avvisando la ATS, gli utenti stessi, le loro famiglie, eventuali tutori o amministratori di sostegno e i Comuni di residenza. La proposta di fine dell'attività da parte di ATS può essere il risultato dell'accertamento d'ufficio che non c'è attività, perché non ci sono utenti da almeno tre mesi. - Mancato inizio dell'attività: la proposta di fine o cessazione viene disposta dalla ATS se durante il sopralluogo dopo l'accreditamento si osserva che l'attività non è stata iniziata e che non sono stati presi utenti
L'accreditamento si interrompe se l'attività finisce o non parte: - l'attività che finisce: la ATS (agenzia per la tutela della salute) riceve la comunicazione del gestore. La ATS controlla che gli utenti abbiano una assistenza continua e lo comunica alla Regione. Se il gestore ha voluto interrompere l'attività, la revoca dura almeno novanta giorni, a meno che la ATS non devica diversamente. Il gestore è responsabile per tutti le cose da fare e le spese per sistemare gli utenti in altre unità d'offerta. Si deve mettere d'accordo con la ATS, gli utenti stessi, le loro famiglie, eventuali tutori o amministratori di sostegno e i Comuni di residenza. La ATS può sospendere per mancanza di attività, anche se il gestore non offre servizi agli utenti da almeno un trimestre. - attività che non parte: la ATS fa decadere il gestore se dopo il sopralluogo si accorge che l'attività non è effettivamente partita
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Entro cinque giorni lavorativi dalla loro adozione, tutti i provvedimenti adottati dalla ATS devono essere trasmessi al soggetto gestore e alla Regione che procede ad emettere il provvedimento relativo all'accreditamento, entro i successivi sessanta giorni, con aggiornamento del registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie accreditate, dandone comunicazione alla ATS e al soggetto interessato.
Entro cinque giorni lavorativi da quando sono stati decisi, tutti i provvedimenti decisi dalla ATS devono essere inviati al soggetto gestore e alla Regione che scrive il provvedimento relativo all'accreditamento, entro sessanta giorni e aggiorna il registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie accreditate, e comunica tutto ciò alla ATS e al soggetto interessato.
Entro cinque giorni lavorativi, la ATS (agenzia per la tutela della salute) deve comunicare al gestore e alla Regione tutti i provvedimenti. La regione accredita la struttura, entro i successivi sessanta giorni, e aggiorna il registro informatizzato delle unità di offerta sociosanitarie. La regione manda una comunicazione anche alla ATS e al soggetto interessato.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il soggetto gestore di più unità d'offerta sociosanitarie accreditate, anche di diversa tipologia, può chiedere il riconoscimento di ente unico gestore.
Il soggetto gestore di più unità d'offerta sociosanitarie accreditate, anche di diversa tipologia, può chiedere il riconoscimento come ente unico gestore.
Il gestore di più unità d'offerta sociosanitarie può chiedere il riconoscimento di ente unico gestore.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Non è ammesso richiedere l'inserimento nell'Ente Unico di una unità d'offerta non funzionante.
Non è possibile richiedere l'inserimento nell'Ente Unico di una unità d'offerta che non funziona.
Una unità d'offerta non funzionante non può essere inserita nell'Ente Unico
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il riconoscimento di ente unico gestore di più unità d'offerta cambia la definizione di unità d'offerta, che diventa il complesso di tutte le unità d'offerta afferenti all'ente gestore.
Il fatto di essere riconosciuto come ente unico gestore di più unità d'offerta cambia la definizione di unità d'offerta, che diventa il complesso di tutte le unità d'offerta tenute dall'ente gestore.
Se un ente unico gestore di più unità d'offerta ottiene il riconoscimento, cambia la definizione dei servizi offerti. Il gestore diventa la somma di tutte le unità d'offerta che include.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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L'ente unico è costituito da una parte o da tutte le unità d'offerta afferenti ad un unico soggetto gestore. Il riconoscimento di ente unico pur costituendo una semplificazione amministrativa, implica un processo di profonda revisione organizzativa da parte del soggetto gestore, che può essere attuato gradualmente per le proprie unità d'offerta e pertanto la richiesta di riconoscimento non deve necessariamente comprendere tutte le unità d'offerta in capo al soggetto gestore.
L'ente unico è costituito da una parte o da tutte le unità d'offerta che appartengono ad un unico soggetto gestore. Essere riconosciuto come ente unico costituisce una semplificazione amministrativa, e implica un processo di profonda riorganizzazione da parte del soggetto gestore. Questo processo può essere fatto piano piano per le proprie unità d'offerta e pertanto la richiesta di riconoscimento non deve necessariamente comprendere tutte le unità d'offerta del soggetto gestore.
Una parte o tutte le unità d'offerta di un unico gestore formano l'ente unico. Il riconoscimento di ente unico è una semplificazione amministrativa, ma avviene con una profonda revisione organizzativa del soggetto gestore. Il gestore può organizzarsi gradualmente. In questo caso, non deve richiedere un riconoscimento necessariamente per tutte le unità d'offerta che controlla.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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L'ente unico è un soggetto gestore di più unità d'offerta accreditate sul territorio regionale che agisce in modo uniforme attraverso l'adozione di protocolli assistenziali e procedure operative omogenee (come ad esempio la gestione dei reclami, la rilevazione della qualità percepita, i contratti d'ingresso con gli utenti, la progettazione e l'erogazione dell'attività formativa, ecc.).
L'ente unico è un soggetto gestore di più unità d'offerta accreditate sul territorio regionale che agisce in modo uniforme usando protocolli assistenziali e procedure operative uguali (come ad esempio la gestione dei reclami, la osservazione della qualità percepita, i contratti d'ingresso con gli utenti, la progettazione e l'offerta dell'attività formativa, ecc.).
L'ente unico è un gestore di più unità d'offerta accreditate. Questo gestore si comporta in maniera adeguata, e usa regole di assistenza e procedure operative omogenee. Ad esempio la gestione dei reclami, la rilevazione della qualità percepita, i contratti d'ingresso con gli utenti, la formazione del personale.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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Il legale rappresentante del soggetto gestore, pubblico o privato, o altro soggetto munito di idonei poteri, di più unità d'offerta accreditate sul territorio regionale, può presentare alla Regione e alle ATS sul cui territorio insistono le unità d'offerta interessate istanza di riconoscimento quale ente unico, compilando la specifica modulistica regionale che comprende l'autocertificazione di assolvimento a livello di ente unico dei requisiti organizzativi e gestionali generali di esercizio e di accreditamento.
Il legale rappresentante del soggetto gestore, pubblico o privato, o altro soggetto che ha poteri adeguati, che possiede più unità d'offerta accreditate sul territorio regionale, può presentare alla Regione e alle ATS sul cui territorio si trovano le unità d'offerta interessate una domanda per essere riconosciuto come ente unico. Per fare questo deve completare o moduli regionali che comprendono l'autocertificazione di aver realizzato come ente unico i requisiti organizzativi e gestionali generali per esercitare l'attività e per l'accreditamento.
Il legale rappresentante del gestore può presentare alla Regione e alle ATS (agenzia per la tutela della salute) una domanda per il riconoscimento dell'unità come un ente unico. In questo caso compila il modulo che comprende l'autocertificazione. L'autocertificazione mostra che l'ente ha i requisiti per l'accreditamento.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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La ATS titolare del procedimento di verifica viene automaticamente individuata, di norma, in quella sul cui territorio l'ente unico gestore svolge in modo prevalente la propria attività, ovvero dispone del budget di entità maggiore.
La ATS che fa la verifica viene automaticamente individuata in genere come quella sul cui territorio l'ente unico gestore svolge in modo prevalente la propria attività, o ha il budget più grande.
La ATS (agenzia per la tutela della salute) è quella che si trova sul territorio in cui gestore svolge maggiromente la propria attività.
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La ATS competente provvede entro sessanta giorni dalla presentazione dell'istanza ad effettuare la verifica, ad attestare il possesso dei requisiti e a trasmettere il provvedimento di attestazione alla Regione e al soggetto gestore.
La ATS competente provvede entro sessanta giorni da quando è stata presentata la domanda a verificare l'ente, ad attestare che ha i requisiti e a mandare il provvedimento di attestazione alla Regione e al soggetto gestore.
La ATS (agenzia per la tutela della salute) entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda verifica i requisiti. La ATS invia l'attestato alla Regione e al gestore.
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Sulla base dell'attestazione della ATS, la Regione dispone, entro trenta giorni il riconoscimento di ente unico gestore, con provvedimento della competente Direzione Generale.
Sulla base dell'attestazione scritta dalla ATS, la Regione entro trenta giorni dà il riconoscimento di ente unico gestore, con un provvedimento scritto dalla Direzione Generale.
Dopo che riceve la comunicazione della ATS (agenzia per la tutela della salute), la Regione riconosce, entro trenta giorni, l'ente con un unico gestore. Il provvedimento viene fatto dalla Direzione Generale.
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Per le istanze di voltura dell'accreditamento e di riconoscimento/modifica di Enti Unici, si ribadisce che, in ipotesi di UdO non funzionante, non è ammessa la voltura della gestione, né è ammesso ricomprendere la UdO inattiva all'interno di un Ente Unico.
Per le domande di voltura dell'accreditamento e di riconoscimento / modifica di Enti Unici, si afferma che se la UdO non funziona non si può fare la voltura della gestione, né si può inserire la UdO non attiva all'interno di un Ente Unico.
Per le domande di cambio di gestori di Enti Unici, Se ci sono UdO (unità di offerta) non funzionanti, non si può cambiare il gestore. La UdO non attiva può rientrare in un Ente Unico.
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Si evidenzia che, ai fini della verifica del funzionamento dell'unità di offerta, si deve fare riferimento all'effettiva presa in carico di utenti.
Per fare la verifica del funzionamento dell'unità di offerta si deve fare riferimento alla presenza reale di utenti.
L'unità di offerta è considerata funzionante, se offrei i servizi agli di utenti.
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Accreditamento delle unità d'offerta sociosanitarie
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L'ATS pertanto, nel corso delle istruttorie relative ai procedimenti in questione, deve procedere: - alla verifica dell'effettivo funzionamento dell'UdO, con presa in carico di utenti; - nell'ipotesi di verifica di non funzionamento da almeno un trimestre, avviare la procedura di decadenza dell'accreditamento
L'ATS pertanto, nel corso delle analisi relative ai procedimenti di cui stiamo parlando deve fare questo: - verificare l'effettivo funzionamento dell'UdO, con presenza di utenti; - se vede che il centro non funziona da tre mesi almeno avvia la procedura di fine dell'accreditamento
L'ATS (agenzia per la tutela della salute) quando valuta i gestori, deve: - verificare il funzionamento dell'UdO (unità di offerta), con i servizi offerti agli utenti; - far decadere l'accreditamento, se non si offrono servizi agli utenti per tre mesi
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Premessa
1
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Il presente Disciplinare ha per oggetto l'affidamento in appalto mediante procedura aperta del Servizio di igiene urbana, raccolta e trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani con modalità differenziata porta a porta nei Comuni di: - Acquaviva D'Isernia - Filignano - Forli Del Sannio - Montenero Valcocchiara - Pizzone - Rionero Sannitic
Il presente Disciplinare serve a affidare - usando un bando pubblico - il Servizio di pulizia della città, di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi cittadini con modalità differenziata prelevando i rifiuti porta a porta nei Comuni di: - Acquaviva D'Isernia - Filignano - Forli Del Sannio - Montenero Valcocchiara - Pizzone - Rionero Sannitico
Il presente Disciplinare regola le gare di appalto attraverso una gara pubblica del Servizio di igiene urbana, raccolta e trasporto e smaltimento dei rifiuti differenziati ritirati porta a porta nei Comuni di: - Acquaviva D'Isernia - Filignano - Forli Del Sannio - Montenero Valcocchiara - Pizzone - Rionero Sannitic
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Oggetto
2
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Affidamento Servizio di igiene urbana, raccolta e trasporto e smaltimento dei Rifiuti Urbani con modalità differenziata domiciliare nel Comune di: - Acquaviva D'Isernia - Filignano - Forli Del Sannio - Montenero Valcocchiara - Pizzone - Rionero Sannitic
Affidamento del Servizio di pulizia cittadina, raccolta, trasporto e smaltimento dei Rifiuti Cittadini con modalità differenziata andando porta a porta nel Comune di: - Acquaviva D'Isernia - Filignano - Forli Del Sannio - Montenero Valcocchiara - Pizzone - Rionero Sannitico
Affidamento Servizio di igiene urbana, raccolta e trasporto e smaltimento dei Rifiuti Urbani attraverso la raccolta differenziata porta a porta nel Comune di: - Acquaviva D'Isernia - Filignano - Forli Del Sannio - Montenero Valcocchiara - Pizzone - Rionero Sannitic
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Oggetto
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Raccolta differenziata per tutte le utenze commerciali alimentari e nel settore della ristorazione presenti sul territorio comunale;
Raccolta differenziata per tutti i negozi alimentari e ristoranti presenti sul territorio comunale;
Raccolta differenziata per tutte le i negozi alimentari e nel settore della ristorazione presenti sul territorio comunale;
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Oggetto
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Gestione eventuale della raccolta differenziata presso postazioni stradali ad hoc, di adeguata capacità, opportunamente inserite nel contesto urbanistico ed ambientale circostante, senza procurare intralcio al traffico ordinario;
Gestione della raccolta differenziata in alcuni punti delle strade individuati in dettaglio, con contenitori adeguati, che stiano nella città in armonia col contesto cittadino e ambientale, senza dare fastidio al traffico ordinario;
Gestione eventuale della raccolta differenziata presso apposisti contenitori dei rifiuti, abbstanza capienti, opportunamente inserite nel contesto urbanistico ed ambientale circostante, senza procurare intralcio al traffico normale;
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Oggetto
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Raccolta "dedicata" di rifiuti urbani ed assimilati agli urbani per almeno le seguenti frazioni di: RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), ingombranti, pile, farmaci, verde, oli vegetali esausti, inerti, abiti usati e trasporto ad impianti autorizzati;
Raccolta "dedicata" di rifiuti cittadini e simili a quelli cittadini per almeno questi tipi di rifiuti: RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), ingombranti, pile, farmaci, verde, oli vegetali consumati, inerti, abiti usati e trasporto ad impianti autorizzati;
Raccolta "dedicata" di rifiuti urbani ed analoghi agli urbani per almeno le seguenti parti di rifiuti di: RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), ingombranti, pile, farmaci, verde, oli vegetali esausti, inerti, abiti usati e trasporto ad impianti autorizzati;
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Oggetto
2
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Raccolta dei rifiuti abbandonati nelle aree pubbliche o di pubblica fruizione, in tutto il territorio comunale;
Raccolta dei rifiuti abbandonati nelle aree pubbliche o usate dalle persone, in tutto il territorio comunale;
Raccolta dei rifiuti abbandonati nelle aree pubbliche o aperte al pubblico, in tutto il territorio comunale;
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Oggetto
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Raccolta dei rifiuti cimiteriali nei civici cimiteri Area "D"
Raccolta dei rifiuti cimiteriali nei cimiteri della città in Area "D"
Raccolta dei rifiuti cimiteriali nei civici cimiteri Area "D"
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Oggetto
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Trasporto e avvio a recupero delle frazioni raccolte, presso impianti debitamente autorizzati;
Trasporto e inizio del recupero dei tipi di rifiuti raccolti, portandoli in impianti debitamente autorizzati;
Trasporto e recupero delle parti di rifiuti raccolte, presso impianti debitamente autorizzati;
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Oggetto
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Servizio di lavaggio, disinfezione e deodorazione dei contenitori posizionati su suolo pubblico per rifiuti di tutte le tipologie;
Servizio di lavaggio, disinfezione e profumazione dei contenitori che stanno su suolo cittadino pubblico per rifiuti di tutte le tipologie;
Servizio di lavaggio, disinfezione e deodorazione dei contenitori posizionati su suolo pubblico per rifiuti di tutte le tipologie;
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Oggetto
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distribuzione di sacchi, mastelli e contenitori ed altro materiale (volantini materiali di raccolta), per la raccolta forniti dall'amministrazione proponente in fase di prima attuazione del progetto;
distribuzione di sacchi, secchi di plastica e contenitori ed altro materiale (volantini materiali di raccolta), per la raccolta consegnati dall'amministrazione durante la prima fase del progetto;
distribuzione di sacchi, mastelli e contenitori ed altro materiale (volantini materiali di raccolta), per la raccolta forniti dall'amministrazione durante la prima attuazione del progetto;
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Durata dell'appalto
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La durata dell'appalto è di 36 (trentasei) mesi decorrenti dalla data di avvio del servizio. È facoltà dell'Amministrazione, qualora, ai sensi dell'art. 32 comma 13 del D.lgs. 50/2016, ne ricorressero i presupposti, richiedere l'anticipata esecuzione del servizio.
La durata dell'appalto è di 36 (trentasei) mesi che si contano dall'inizio del servizio. L'Amministrazione può chiedere di anticipare il servizio se se ne danno i motivi (in base all'art. 32 comma 13 del D. Lgs. 50/2016).
La durata dell'appalto è di 36 (trentasei) mesi che cominciano dalla data di avvio del servizio. L'Amministrazione può richiedere la realizzazione anticipata del servizio, se, come è detto nell'art. 32 comma 13 del D.lgs. 50/2016, si presentassero le condizioni.
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Importo presunto a base di gara
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I sottoelencati mezzi e attrezzature saranno dati in usufrutto all'esecutore del servizio previo sottoscrizione del comodato d'uso, dove sarà indicato le modalità dell'usufrutto, in sintesi saranno posti a carico del concessionario tutte le spese di gestione (bolli e assicurazioni) e manutenzione (ordinaria e straordinaria)
I mezzi e le attrezzature che trovate in elenco dopo saranno dati a chi vince il bando in affitto temporaneo dopo che la società firmerà un contratto chiamato 'comodato d'uso'. Nel contratto sarà scritto in che modo funziona questo affitto; in breve la società che vince il bando deve pagare le spese di gestione (bolli e assicurazioni) e di manutenzione (ordinaria e straordinaria)
I mezzi e attrezzature elencati sotto saranno prestati all'esecutore del servizio dopo la firma del comodato d'uso, dove sarà indicato le modalità del prestito, detto brevemente il concessionario dovrà pagare tutte le spese di gestione (bolli e assicurazioni) e manutenzione (ordinaria e straordinaria)
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Requisiti di idoneità professionale
5
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Iscrizione, per attività rientranti nell'oggetto del contratto, nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato della Provincia in cui l'impresa ha sede, o, se si tratta di concorrente di altro Stato membro dell'Unione Europea non residente in Italia, iscrizione nel corrispondente registro dello Stato di residenza, ai sensi dell'art. 83, comma 3, del D.lgs. 50/2016.
é necessario provvedere a essere iscritti, per le attività che fanno parte del contratto, nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato della Provincia in cui si trova l'impresa. Se invece chi partecipa al Bando è una società che si trova in altro Stato membro dell'Unione Europea non residente in Italia, deve essere iscritta nel corrispondente registro dello Stato di residenza (questo in base all'art. 83, comma 3, del D. Lgs. 50/2016).
Iscrizione, per le attività previste dal contratto, nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato della Provincia in cui si trova l'impresa. Se si tratta di una impresa che partecipa al bando proveniente da altro Stato membro dell'Unione Europea diverso dall'Italia, l'impresa deve iscriversi nel corrispondente registro dello Stato di residenza, come vuole dell'art. 83, comma 3, del D.lgs. 50/2016.
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Requisiti di idoneità professionale
5
14
Nel caso di Raggruppamenti Temporanei di Imprese, Consorzi ordinari, GEIE, aggregazioni tra le imprese aderenti al contratto di rete, i requisiti di cui ai precedenti punti 8.1) e 8.2), dovranno essere posseduti, a pena di esclusione, da ciascuna impresa componente. Nel caso di soggetti di cui all'art. 45, comma 2, lettere b) e c), del D.lgs. 50/2016, i medesimi requisiti dovranno essere posseduti, a pena di esclusione, dal Consorzio e dal Consorziato incaricato dell'esecuzione dei servizi;
Se partecipano al bando imprese che sono parte di Raggruppamenti Temporanei di Imprese, Consorzi ordinari, GEIE, aggregazioni tra le imprese aderenti al contratto di rete, allora i criteri di cui abbiamo parlato nei punti 8.1) e 8.2), dovranno essere posseduti da ogni impresa componente, e se ciò non avviene la domanda non è valida. Nel caso di soggetti descritti dall'art. 45, comma 2, lettere b) e c), del D. Lgs. 50/2016, i criteri dovranno essere posseduti dal Consorzio e dal Consorziato incaricato di eseguire i servizi, altrimenti la domanda non è valida.
Se si presentassero Raggruppamenti Temporanei di Imprese, Consorzi ordinari, GEIE (Gruppo Europeo di Interesse Economico), aggregazioni tra le imprese aderenti al contratto di rete, i requisiti indicati ai precedenti punti 8.1) e 8.2), dovranno essere posseduti da tutte le imprese che compongono il gruppo. Se i requisiti non sono posseduti, l'intero gruppo viene escluso. Se si candiano i soggetti indicati all'art. 45, comma 2, lettere b) e c), del D.lgs. 50/2016, i medesimi requisiti dovranno essere posseduti, a pena di esclusione, dal Consorzio e dal Consorziato incaricato dell'esecuzione dei servizi;
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Requisiti di capacità economica e finanziaria
6
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almeno due idonee dichiarazioni bancarie attestanti la capacità economica e finanziaria del concorrente sotto i profili della solidità finanziaria e della solvibilità in relazione agli impegni scaturenti dal contratto;
almeno due dichiarazioni della banca che dimostrano la capacità economica e finanziaria di chi presenta domanda rispetto a solidità finanziaria e capacità di poter affrontare gli impegni che derivano dal contratto;
almeno due idonee dichiarazioni bancarie che mostrano la capacità economica e finanziaria dell'impresa che partecipa alla gara. Questi requisiti riguardano la solidità finanziaria e la capacità di affrontare gli impegni descritti nel contratto;
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Requisiti di capacità economica e finanziaria
6
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fatturato minimo annuo, per gli ultimi tre esercizi, pari o superiore al valore stimato del presente appalto ai sensi dell'art. 83, comma 4, lett. a), del D.lgs. 50/2016 al fine di valutare l'effettiva capacità economica e finanziaria dell'operatore economico partecipante alla procedura;
Guadagno in un anno (fatturato minimo annuo) negli ultimi 3 anni di valore uguale o superiore al valore di questo bando (in base all'art. 83, comma 4, lett. a), del D. Lgs. 50/2016) per poter valutare la capacità economica e finanziaria dell'operatore economico che partecipa al bando;
l'ammontare di fatture emesse annualmente, per gli ultimi tre anni, deve essere pari o superiore al valore stimato del presente appalto, come vuole l'art. 83, comma 4, lett. a), del D.lgs. 50/2016. Questo accorgimento permette di valutare l'effettiva capacità economica e finanziaria dell'azienda che partecipa alla gara;
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Requisiti di capacità economica e finanziaria
6
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il requisito di cui al precedente paragrafo dovrà essere posseduto per almeno il 60% dall'impresa mandataria capogruppo e dalle imprese mandanti per almeno il 20%, fatto salvo che nel suo complesso il concorrente lo dovrà possedere per il 100%;
il criterio descritto nel paragrafo che precede dovrà essere posseduto per almeno il 60% dall'impresa capogruppo e per almeno il 20% dalle imprese mandanti, ma chi partecipa al bando lo dovrà possedere per il 100% nel suo complesso
il requisito indicato nel precedente paragrafo dovrà essere posseduto per almeno il 60% dall'impresa che governa l'appalto capogruppo e dalle imprese che ricevono il subappalto per almeno il 20%. Bisogna ricordare tuttavia che nel suo complesso il consorzio che partecipa lo dovrà possedere per il 100%;
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Requisiti di capacità economica e finanziaria
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il requisito di cui al precedente punto deve essere posseduto dal concorrente per il 100%, fermo restando che l'impresa mandataria capogruppo deve possedere almeno una referenza bancaria; Il periodo di attività documentabile per il rispetto dei requisiti di capacità economica e finanziaria di cui al precedente punto, (fatturato minimo annuo, realizzato negli ultimi tre esercizi), è da intendersi riferito agli anni 2013, 2014 e 2015 se già depositato, se ancora non depositato saranno presi in considerazioni gli esercizi riferiti agli anni 2012, 2013 e 2014.
il criterio descritto nel punto che precede deve essere posseduto dal concorrente per il 100%, inoltre l'impresa mandataria capogruppo deve possedere almeno una referenza bancaria. Il periodo di attività che viene valutato presentando documenti per controllare che ci siano i criteri di capacità economica e finanziaria che abbiamo descritto nel punto che precede (cioè fatturato minimo in un anno prodotto negli ultimi tre anni), corrisponde agli anni 2013, 2014 e 2015 se è già stato depositato, invece corrisponde agli anni 2012, 2013, 2014 se il 2015 non è stato ancora depositato.
il requisito indicato nel precedente punto deve essere posseduto dall'azienda che concorre per l'appalto per il 100%. Bisogna chiarire che l'impresa che governa l'appalto deve possedere almeno una referenza bancaria. Il periodo di attività dell'azienda che riguarda i requisiti di capacità economica e finanziaria indicati al precedente punto, (fatturato minimo annuo, realizzato negli ultimi tre anni), deve riferirsi agli anni 2013, 2014 e 2015 se già depositato, se ancora non depositato saranno presi in considerazioni gli esercizi riferiti agli anni 2012, 2013 e 2014.
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Requisiti di capacità tecnica e professionale
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Avere in corso di esecuzione da non meno di un anno il servizio di raccolta differenziata domiciliare per almeno due comuni aventi popolazione residente, per ciascun comune, pari o superiore ai 2.000 abitanti. Il periodo di attività documentabile per il rispetto del requisito di cui al presente punto 8.4.2 è da intendersi riferito all'anno antecedente la data di pubblicazione del bando.
Chi partecipa al bando deve stare facendo da più di un anno il servizio di raccolta differenziata porta a porta in almeno due comuni con popolazione residente in ogni comune di almeno 2000 abitanti o più. Il periodo di attività che verrà controllato con documenti per vedere se si possiede il criterio descritto nel punto 8.4.2 si riferisce all'anno precedente l'anno in cui viene pubblicato questo bando.
Il servizio di raccolta differenziata domiciliare deve essere effettuato per un tempo uguale o superiore a un anno e riguardare almeno due comuni. Ognuno dei comuni deve avere un numero di abitanti pari o superiore a 2.000 residenti. Il periodo di attività documentabile per il rispetto del requisito indicato al punto 8.4.2 deve riguardare l'anno che precede la data di pubblicazione del bando.
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Requisiti di capacità tecnica e professionale
7
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Il suddetto requisito deve essere soddisfatto con riferimento a due comuni aventi singolarmente popolazione pari o superiore agli 2.000 abitanti e non può essere soddisfatto con un unico comune di popolazione superiore a 2.000 abitanti.
Il criterio descritto ora deve essere posseduto per due comuni che hanno ognuno almeno 2.000 abitanti o più, ma non è valido se solo uno dei due comuni ha più di 2.000 abitanti.
Il requisito indicato sopra deve essere soddisfatto per almeno due comuni aventi singolarmente popolazione pari o superiore agli 2.000 abitanti e non può essere soddisfatto con un unico comune di popolazione superiore a 2.000 abitanti.
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Requisiti di capacità tecnica e professionale
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Avere ottenuto almeno il 60% di media annua nei servizi di raccolta differenziata domiciliare in almeno due comuni, non necessariamente coincidenti con quelli di cui al precedente punto 8.4.2, e per il periodo minimo di un anno compreso nel triennio precedente la data di pubblicazione del bando (triennio 2013-2015). La media annua da considerare è quella relativa ad uno degli anni solari precedenti la data di pubblicazione del bando, ossia con riferimento ad almeno uno degli anni solari 2014 - 2015 e 2016. La soglia del 60% è riferita al risultato medio conseguito per ciascun anno del periodo di riferimento considerato e non come media dei risultati ottenuti nel triennio.
Altro criterio è che la società deve avere ottenuto almeno il 60% di media in un anno per i servizi di raccolta differenziata porta a porta in almeno due comuni e questo criterio della media di un anno si deve riferire a un anno che è compreso nel triennio che precedente l'anno di pubblicazione del bando (quindi triennio 2013-2015). Non è necessario che i due comuni in cui vale questo criterio siano gli stessi di quelli descritti nel punto 8.4.2. La media annua da considerare riguarda un anno solare che precede la data di pubblicazione del bando, ossia un anno solare tra il 2014 - 2015 e 2016. La soglia del 60% è riferita al risultato medio conseguito per ogni anno del periodo di riferimento considerato e non come media dei risultati ottenuti nel triennio.
Avere fatto almeno il 60% di media annua di raccolta differenziata domiciliare in almeno due comuni, che non devono per forza coincidere con quelli indicati nel precedente punto 8.4.2. Questi servizi devono essere conclusi nel periodo minimo di un anno compreso nel triennio precedente la data di pubblicazione del bando (triennio 2013-2015). Bisogna considerare la media annua di uno degli anni solari precedenti la data di pubblicazione del bando, ossia con riferimento ad almeno uno degli anni solari 2014 - 2015 e 2016. La soglia del 60% riguarda la raccolta differenziata conseguita per ciascun anno del periodo di riferimento considerato e non come media dei risultati ottenuti nel triennio.
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Requisiti di capacità tecnica e professionale
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I requisiti di capacità tecnica e professionale riportati nel precedente punto 8.4.1 (iscrizione all'Albo Nazionale Gestori Ambientali, ai sensi dell'art. 212 del D. Lgs. 152/2006 per le categorie e classi ivi indicate) devono intendersi come requisiti "soggettivi" necessari per assicurare il corretto espletamento del servizio e titolo autorizzatorio al suo esercizio, a norma del D.Lgs. 152/2006 e, pertanto, non sono suscettibili di alcuna forma di sostituzione, né per essi è possibile ricorrere all'avvalimento;
I criteri di capacità tecnica e professionale descritti al punto 8.4.1 (iscrizione all'Albo Nazionale Gestori Ambientali, in base all'art. 212 del D. Lgs. 152/2006 per le categorie e classi che lì dentro sono indicate) sono criteri "soggettivi" necessari per assicurare la corretta realizzazione del servizio e titolo autorizzatorio al suo esercizio (in base al D. Lgs. 152/2006) e quindi non possono essere sostituiti da altri, né si può ricorrere all'avvalimento;
I requisiti che riguardano le competenze tecniche e professionali indicati nel precedente punto 8.4.1, ovvero iscrizione all'Albo Nazionale Gestori Ambientali, come indicato dell'art. 212 del D. Lgs. 152/2006 per le categorie e classi ivi indicate, devono essere considerati come requisiti "soggettivi". Questi requisiti sono infatti necessari per assicurare la corretta realizzazione del servizio. Grazie a questi requisiti viene autorizzato lo svolgimento del servizio, come vuole la norma del D.Lgs. 152/2006. Non è pertanto possibile alcuna forma di sostituzione, né si può richiedere di impiegare requisiti altrui;
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Requisiti di capacità tecnica e professionale
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I requisiti di capacità tecnica e professionale di cui ai precedenti punti 8.4.2 e 8.4.3 non sono da intendersi suddivisibili in proporzione alle quote di partecipazione nell'RTI e/o nella rete di imprese, non essendo applicabile il principio di corrispondenza tra quote di partecipazione al raggruppamento e quote di qualificazione ed esecuzione.
I criteri di capacità tecnica e professionale descritti ai punti 8.4.2 e 8.4.3 non si possono dividere in proporzione alle quote di partecipazione nell'RTI e/o nella rete di imprese: infatti si può usare il principio di corrispondenza tra quote di partecipazione al raggruppamento e quote di qualificazione ed esecuzione.
I requisiti che riguardano la capacità tecnica e professionale, indicati ai precedenti punti 8.4.2 e 8.4.3, non possono essere divisi in proporzione alle quote con cui ogni azienda partecipa al Raggruppamento di imprese che partecipano all'appalto e/o nella rete di imprese. Per questi requisiti non vale il principio che fa corrispondere le quote di partecipazione al raggruppamento alle quote che descrivono l'esecuzione del lavoro.
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Requisiti di capacità tecnica e professionale
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ciascuna impresa partecipante ed esecutrice del servizio dovrà necessariamente possedere i requisiti di cui ai precedenti punti 8.4.2 e 8.4.3 per almeno un comune, fatto salvo che nel suo complesso il concorrente li dovrà possedere per il 100%
Ogni impresa che partecipa al bando e che esegue il servizio deve possedere i criteri descritti ai punti 8.4.2 e 8.4.3 per almeno un comune. Chi concorre dovrà possedere i criteri per il 100%.
ciascuna impresa partecipante ed esecutrice del servizio dovrà necessariamente possedere i requisiti indicati nei punti 8.4.2 e 8.4.3 per almeno un comune. Bisogna tuttavia ricordare che nel suo complesso il concorrente li dovrà possedere per il 100%